Emergenza intraospedaliera e trasporti secondari
La questione dell’emergenza intraospedaliera e trasporti secondari
Autisti Soccorritori preposti alla movimentazione dei pazienti dal pronto soccorso ai reparti e viceversa, ancora, da reparto a reparto. In parole semplici tutto quello che riguarda il trasporto paziente intraospedaliero passa da loro.
Da troppo tempo ormai considerati di secondo ordine e comprimari, a torto generale. Di fatti ad operare tali movimentazioni vi sono dei professionisti del trasporto che negli anni hanno sviluppato competenze umane e professionali senza eguali. Anche questa figura di Autista Soccorritore INTRAOSPEDALIERO ha diritto ha vedere riconosciuti i propri meriti acquisiti sul campo.
Come se fosse una novità, ma purtroppo non lo è; anche in merito a questa peculiare mansione di lavoro dell’Autista Soccorritore non esiste una formazione adeguata. Da nessuna parte è riconosciuta a livello statale questa specifica figura di Autista Soccorritore intraospedaliero che nella realtà rappresenta colui il quale detiene il primato di vicinanza con il paziente, che molto spesso si avvale dell’Autista Soccorritore in oggetto per alleviare sofferenze e dolori patiti in nosocomio.
Professionali senza eguali
Essi di fatti esprimono la loro estrema professionalità anche in altre tipologie interventistiche tutt’altro che semplici. Si pensi ai trasporti effettuati da questi Autisti Soccorritori in emergenza con ambulanze di tipo A (cioè con rianimatore a bordo) dei pazienti dall’ospedale all’eliporto e viceversa. Essi coadiuvano il lavoro di rianimatori di altissimo spessore, gestiscono spalla a spalla con detti professionisti casi di elevato valore emergenziale; di fatti non è una novità che i pazienti per i quali si rende necessario il trasporto in elicottero vertono spesso in condizioni critiche essendo spesso intubati e difficilmente stabilizzabili, al limite tra la vita e la morte. Va da sé, detto questo, che lo spessore professionale dell’Autista Soccorritore risulta essere altamente elevato.
Altri compiti di questo Autista Soccorritore sono i trasporti di pazienti effettuati da ospedale a ospedale, a volte adoperando ambulanze di tipo A provviste di rianimatore a bordo. Altre volte i veicoli sanitari adoperati, e da loro pilotati, sono di tipo B, il che significa provvisti di medico ma non del rianimatore. Ciò è definito in base alla gravità del caso/paziente trasportato. Anche nell’espletare questa particolare funzione, questa tipologia di Autista Soccorritore carica su di sé responsabilità enormi, sfoggiando competenze professionali altamente qualificanti. Ancor oggi le retribuzioni percepite da questa particolarissima categoria di Autisti Soccorritori risultano essere elevatamente basse se paragonate al servizio offerto alla sanità italiana da questi operatori. Operatori che, a concludere l’ampio corollario del loro mansionario, si occupano anche di trasporti ematici in emergenza.
Per tutte le altre questioni ci si rifà alla DIGNITÀ DELL’AUTISTA SOCCORRITORE, baluardo fondamentale nel percorso intrapreso da NOI TUTTI.
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