Autista Soccorritore

Tutela

Organizzazione

Operatività

Dignità dell’Autista Soccorritore

Molta acqua è passata sotto i ponti e tanto lontani sembrano oramai gli anni novanta, anni in cui prendeva forma quello che poi sarebbe divenuto il cosiddetto 118.
Tutti i veterani ricordano nostalgicamente quel travagliato parto, i primi equipaggi composti da medici provenienti da guardie mediche, qualche infermiere e poi noi AUTISTI e SOCCORRITORI, in seguito unificati sotto un’unica dicitura Autista Soccorritore. Mai professionalizzati, mai riconosciuti, ma sempre a fare il nostro dovere in una posizione di sudditanza che, forse non ammetterete, esisteva ed esiste a tutt’oggi. Come quasi a dover ringraziare le figure professionali, che viaggiano nell’ambulanza da noi guidata, per il privilegio donatoci della loro vicinanza.
Siamo nell’anno 2020, è trascorso un quarto di secolo e l’Autista Soccorritore resta, nella gran parte dei casi, ancora nel limbo, in un luogo dunque, senza connotazioni specifiche, sotto nessuna bandiera, privo di linee guida rappresentative. Di fatti nel mentre i medici nella stragrande maggioranza dei casi sono stati assunti dalle a.s.l. o da chi territorialmente gestisce l’emergenza, dispongono di un albo professionale, gli infermieri nemmeno a parlarne, albi professionali e sindacati di categoria; per noi AUTISTI SOCCORRITORI nulla. Non esiste albo, non un sindacato di categoria e addirittura il ministero non riconosce a nessun livello la figura professionale.

medico e paramedico di emergenza con l ambulanza 41848197
autista soccorritore in ambulanza

“Si capisce bene che noi per gratitudine e rispetto saremo eternamente riconoscenti a chi tale figura in tempi non sospetti istituì; ma, la nostra più grande forma di ringraziamento si è palesata negli anni con il nostro operato accanto a figure altamente specializzate nel campo sanitario.”
Se pur validi non bastano corsi periodici di b.l.s.d. e p.t.c. a fare un A/S. Chi lavora da anni sui territori lo sa. La figura professionale porta con sé connotazioni specifiche ed abilità assai complesse difficilmente riassumibili in attestati di senso e corsi periodici. Occorrono ora: percorsi formativi annuali tendenti a preparare l’A/S futuro in maniera opportuna per poi operare in sicurezza e professionalità su tutto il territorio nazionale attenendosi nello specifico a tutte quelle che sono le sue mansioni.
Inoltre: dovessero esserci denunzie all’equipaggio così composto: medico – infermiere – A/S, per i primi due vi sono l’ordine dei medici quello degli infermieri ed i vari sindacati di categoria. Per l’Autista Soccorritore ancora una volta nessuno, al massimo un legale nominato dall’A/S stesso e da lui remunerato. Siamo alle assurdità. Ancora: un medico sa cosa vuol dire “saper essere medico”, un infermiere anche. Seguono i propri codici deontologici e le linee guida professionali apprese in anni e anni di formazione, l’A/S no… ha imparato a ”saper essere” guardando loro, totalmente privo di adeguata formazione.
Privo oggi di difese. Teoricamente tutti a tutt’oggi potrebbero divenire ad essere Autisti Soccorritori avendo in possesso B.L.S.D. ed un minimo di esperienza di guida.

La pubblicazione si rivolge agli Autisti Soccorritori ITALIANI enunciando cosa utile a chi la intende. NOI dobbiamo avere la voglia di crescere e non guardare più all’appaltatore di turno che vince la gara dandoci l’opportunità di “lavorare”. Questa è una piccola visione che inesorabilmente ci relega in una posizione minoritaria e di sudditanza. Diciamo uniti NO. Per la prima volta prendiamo a due mani le sorti del nostro destino lavorativo, desideriamo che altri in futuro percorrano la strada da noi percorsa con sudore ed abilità senza pari, forti di una professionalità raggiunta dopo un percorso formativo adeguatamente istituito dagli organismi statali e da essi riconosciuto. Solo in questo modo blinderemo la nostra posizione e quella delle future generazioni a venire.
L’attività primaria di questo SINDACATO si traduce in un sogno. Un sogno nel quale ogni Autista Soccorritore saprà chi è, e dunque “saprà essere” . Forte di un codice deontologico che ne regolamenti la professione, associazioni di categoria e sindacato, infine una professione riconosciuta dallo Stato. Il ministero degli interni non potrà volgere lo sguardo altrove quando: TUTTI NOI ci uniremo per obiettivo comune in maniera trasversale e non piramidale. Non conterà più la divisa indossata dal singolo (vedi le varie Croce Rosse, Croci Verdi, Misericordie Italiane o miriadi di aziende appaltatrici di servizio). Virtualmente dovremo sentirci investiti tutti da un’unica divisa quella dell’A/S. Fatta di dignità e sudore versato in queste fasi pioneristiche della nostra professione. Nelle strade nazionali, nei luoghi di aggregazione e nelle case private dove la nostra figura puntualmente compare, per lo Stato Italiano ed il servizio nazionale sanitario tutto resta invisibile.
Medici infermieri ed aziende gestenti appalti pubblici saranno i primi a sostenere la nostra causa in quanto si tratta di far crescere il sistema sanitario tutto, professionalizzando una figura fondamentale dell’ingranaggio operativo, non contando che: l’Autista Soccorritore (A/S) del 118 è parte integrante della catena del Soccorso Pubblico NAZIONALE del MINISTERO DELL’INTERNO, affiancando in sinergia le forze dell’ordine ed i Vigili del Fuoco. L’A/S chiede oggi pari diritti e dignità essendo fattivamente sul territorio presente al pari delle figure summenzionate.

ambulanza neve
autisti soccorritori con vigili del fuoco

Dignità dell’Autista Soccorritore

Molta acqua è passata sotto i ponti e tanto lontani sembrano oramai gli anni novanta, anni in cui prendeva forma quello che poi sarebbe divenuto il cosiddetto 118.
Tutti i veterani ricordano nostalgicamente quel travagliato parto, i primi equipaggi composti da medici provenienti da guardie mediche, qualche infermiere e poi noi AUTISTI e SOCCORRITORI, in seguito unificati sotto un’unica dicitura Autista Soccorritore. Mai professionalizzati, mai riconosciuti, ma sempre a fare il nostro dovere in una posizione di sudditanza che, forse non ammetterete, esisteva ed esiste a tutt’oggi. Come quasi a dover ringraziare le figure professionali, che viaggiano nell’ambulanza da noi guidata, per il privilegio donatoci della loro vicinanza.
Siamo nell’anno 2020, è trascorso un quarto di secolo e l’Autista Soccorritore resta, nella gran parte dei casi, ancora nel limbo, in un luogo dunque, senza connotazioni specifiche, sotto nessuna bandiera, privo di linee guida rappresentative. Di fatti nel mentre i medici nella stragrande maggioranza dei casi sono stati assunti dalle a.s.l. o da chi territorialmente gestisce l’emergenza, dispongono di un albo professionale, gli infermieri nemmeno a parlarne, albi professionali e sindacati di categoria; per noi AUTISTI SOCCORRITORI nulla. Non esiste albo, non un sindacato di categoria e addirittura il ministero non riconosce a nessun livello la figura professionale.

medico e paramedico di emergenza con l ambulanza 41848197

“Si capisce bene che noi per gratitudine e rispetto saremo eternamente riconoscenti a chi tale figura in tempi non sospetti istituì; ma, la nostra più grande forma di ringraziamento si è palesata negli anni con il nostro operato accanto a figure altamente specializzate nel campo sanitario.”
Se pur validi non bastano corsi periodici di b.l.s.d. e p.t.c. a fare un A/S. Chi lavora da anni sui territori lo sa. La figura professionale porta con sé connotazioni specifiche ed abilità assai complesse difficilmente riassumibili in attestati di senso e corsi periodici. Occorrono ora: percorsi formativi annuali tendenti a preparare l’A/S futuro in maniera opportuna per poi operare in sicurezza e professionalità su tutto il territorio nazionale attenendosi nello specifico a tutte quelle che sono le sue mansioni.
Inoltre: dovessero esserci denunzie all’equipaggio così composto: medico – infermiere – A/S, per i primi due vi sono l’ordine dei medici quello degli infermieri ed i vari sindacati di categoria. Per l’Autista Soccorritore ancora una volta nessuno, al massimo un legale nominato dall’A/S stesso e da lui remunerato. Siamo alle assurdità. Ancora: un medico sa cosa vuol dire “saper essere medico”, un infermiere anche. Seguono i propri codici deontologici e le linee guida professionali apprese in anni e anni di formazione, l’A/S no… ha imparato a ”saper essere” guardando loro, totalmente privo di adeguata formazione.
Privo oggi di difese. Teoricamente tutti a tutt’oggi potrebbero divenire ad essere Autisti Soccorritori avendo in possesso B.L.S.D. ed un minimo di esperienza di guida.

autista soccorritore in ambulanza

La pubblicazione si rivolge agli Autisti Soccorritori ITALIANI enunciando cosa utile a chi la intende. NOI dobbiamo avere la voglia di crescere e non guardare più all’appaltatore di turno che vince la gara dandoci l’opportunità di “lavorare”. Questa è una piccola visione che inesorabilmente ci relega in una posizione minoritaria e di sudditanza. Diciamo uniti NO. Per la prima volta prendiamo a due mani le sorti del nostro destino lavorativo, desideriamo che altri in futuro percorrano la strada da noi percorsa con sudore ed abilità senza pari, forti di una professionalità raggiunta dopo un percorso formativo adeguatamente istituito dagli organismi statali e da essi riconosciuto. Solo in questo modo blinderemo la nostra posizione e quella delle future generazioni a venire.
L’attività primaria di questo SINDACATO si traduce in un sogno. Un sogno nel quale ogni Autista Soccorritore saprà chi è, e dunque “saprà essere” . Forte di un codice deontologico che ne regolamenti la professione, associazioni di categoria e sindacato, infine una professione riconosciuta dallo Stato. Il ministero degli interni non potrà volgere lo sguardo altrove quando: TUTTI NOI ci uniremo per obiettivo comune in maniera trasversale e non piramidale. Non conterà più la divisa indossata dal singolo (vedi le varie Croce Rosse, Croci Verdi, Misericordie Italiane o miriadi di aziende appaltatrici di servizio). Virtualmente dovremo sentirci investiti tutti da un’unica divisa quella dell’A/S. Fatta di dignità e sudore versato in queste fasi pioneristiche della nostra professione. Nelle strade nazionali, nei luoghi di aggregazione e nelle case private dove la nostra figura puntualmente compare, per lo Stato Italiano ed il servizio nazionale sanitario tutto resta invisibile.
Medici infermieri ed aziende gestenti appalti pubblici saranno i primi a sostenere la nostra causa in quanto si tratta di far crescere il sistema sanitario tutto, professionalizzando una figura fondamentale dell’ingranaggio operativo, non contando che: l’Autista Soccorritore (A/S) del 118 è parte integrante della catena del Soccorso Pubblico NAZIONALE del MINISTERO DELL’INTERNO, affiancando in sinergia le forze dell’ordine ed i Vigili del Fuoco. L’A/S chiede oggi pari diritti e dignità essendo fattivamente sul territorio presente al pari delle figure summenzionate.

ambulanza neve

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